domenica 2 marzo 2014

FIERA DEL GOLF DI PARMA: MA VOGLIAMO DIRLO?


Oggi alcuni giornali parlano di successo inaspettato enfatizzando dichiarazioni ottimistiche del Presidente Chimenti.
Lavoro nel golf da quindici anni, non credo di averlo mai sentito dire che il Golf italiano stia attraversando un momento difficile, questo da una parte premia il suo ottimismo ma dall’altra copre i reali problemi.
Vogliamo dirlo che alla conferenza stampa del presidente Chimenti (in grandissima forma) il folto pubblico così descritto da qualche mio collega era costituito dai soliti noti che da anni imperversano nei circuiti golfistici e da tutto il baraccone incravattato dei federali e niente di più? Nemmeno una faccia nuova. Quali sono state le novità per confermare il successo del golf in Italia? Ho sentito il presidente dichiarare che il golf italiano ha subito “solo” il 4% di calo, anche se tutti gli addetti ai lavori sanno che non è così, ma perché nessuno lo dice? Si parla di 12.000 iscritti in meno ad oggi, il che significa che il dato negativo sfiora il 10/12%. Tutti sappiamo che i “veri” praticanti erano meno di settanta mila, anche se i numeri sbandierati parlavano di quasi 100 mila, non considerando però che questo dato comprende tutti i soci anche non praticanti iscritti nei vari golf club.
Provate a chiedere al vostro club se il “calo” è stato solo del 4% come dice Chimenti. Ho fatto personalmente dieci chiamate a caso tra i vari golf club e mi hanno parlato anche del 30% in meno rispetto agli anni precedenti e che le singole gare hanno avuto fino a quaranta persone in meno.
Mi chiedo: perché non vengono fuori questi dati? Non sarebbe meglio affrontare la realtà per permetterci di confrontarci tra tutti gli addetti ai lavori cercando di arginare questa rovinosa caduta? Non sarebbe meglio cominciare a capire che il golf italiano ha bisogno di affrontare subito il rapporto con il turismo, in modo migliore di quanto si è fatto finora e che le gare dovrebbero essere regolate pensando di aprirsi al turismo golfistico estero? Ritornando a Italian Golf Show di Parma si è evidenziato che il mercato del golf italiano è poca roba. Devo riconoscere che gli organizzatori hanno avuto coraggio ma se vogliono avere un futuro devono cambiare rotta. Una fiera dove erano presenti meno di dieci stand di attrezzature da golf, due simulatori, quattro stand di abbigliamento e qualche altro di varia natura distribuito in un capannone semivuoto dava l’idea di un piccolo mercatino domenicale. Apprezzabile lo sforzo di Enrico Campana ufficio stampa della manifestazione con il suo programma d’incontri culturali, ma niente di più.  Un’area vip di 100 Mq curati (anche bene) da Roberta Candus che con molti sacrifici si è ritagliata una nicchia tutta sua tra golf e food. Sapete come immagino una fiera di golf credibile? Dovrebbe avere la presenza di tutta l’offerta golfistica del nostro paese e indirizzata in particolare agli stranieri, dimostrando che siamo capaci di fare incoming. Durante la fiera dovrebbero essere organizzati work shop atti a motivare i nostri segretari e direttori a partecipare all’economia positiva del proprio circolo lavorando sodo per cercare di portare il più possibile turisti facendo “cassa” e contribuendo a rendere meno onerosa la quota socio del proprio circolo. In Italia ci sono club che non permettono a nessun turista di giocare il sabato o la domenica perché ci sono sempre gare. Vi siete mai chiesti se questo succede anche all’estero? Sono sicuro che chi leggerà quest’articolo sarà d’accordo con me, anche se credo che per arrivare a quest’obiettivo bisognerebbe cambiare la testa di molti presidenti e consiglieri.
Lo sviluppo interno del golf in Italia deve avvenire agevolando tutte le iniziative atte a creare nuovi golfisti. Più campi pratica e iniziative promozionali che possono contribuire alla nascita di nuovi adepti del golf. Fino a quando non capiremo che dovremmo affrontare i problemi con serietà smettendo di guardarci indietro ed essendo consapevoli della realtà di questo sport, le cose andranno sempre peggio sperando che non sia troppo tardi, così come sta succedendo in alcuni circoli blasonati gestiti da persone presuntuose che non vedono oltre il proprio naso e che non hanno mai pensato di cambiare per migliorarsi. Nei prossimi mesi se ne vedranno delle belle….


7 commenti:

  1. Sono assolutamente d'accordo e probabilmente sarò uno del 30% in meno che non si tessererà ;).

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  2. Bravo Donato! L'aria che si respira nella gran parte dei circoli italiani è schifosa. Gente che ammazzerebbe pur di avere ogni weekend la garetta e che pure si lamenta se si fa partire un team di stranieri fuori gara in un buco nelle partenze magari anche di un'ora. Io mi sono schifato parecchio e sono 3 anni che non mi tessero più... Staremo a vedere...

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  3. Ciao Donato, Sai che ti do ragione solo a metà... Credo che Chimenti lo abbia anche accennato. I tesserati sono scesi del 4,6% perchè tantisssimi sono passati al tesseramento libero. gli affiliati diretti dei circoli sono scesi molto più considerevolmente, ma i tesserati FIG no.
    Le persone continuano a voler giocare ma non sono disposti a pagare 3-4.000 Euro a circoli che non sono in grado culturalmente di fornire servizi moderni e di alto livello. Questo per dire che la crisi del golf in realtà, a mio modesto parere, è una crisi del modello di gestione dei campi da golf, e non della Federazione...

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  4. Caro Donato come non essere d'accordo con te su tutta la linea, mi limito solo a dire che senza la federazione staremo solo che meglio, il presidente e il suo clan continuano dimostrare la loro sterilità di idee e voglia di fare zero.
    L'amico Silva deve però ricredersi in quanto noi operatori sappiamo che il calo è del 30%, o vogliamo parlare delle migliaia di tessere date a destra e a manca pur di far numero!
    Non voglio ripetere quello che tu hai così ben descritto
    Roby

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  5. Caro, Robi io ho semplicemente scritto un personale parere su quello che ho visto e vissuto in tutti questi anni. La fiera è stata uno spunto per collegarmi ai veri problemi del golf. Ben vengano tutte le critiche nei confronti di chi forse deve fermarsi un secondo e fare un attimo di autocritica.

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  6. Sono il Responsabile Commerciale della Greenmakers Golf&Leisure...Eravamo presenti con il Ns stand a Parma..Per quanto mi riguarda è stato un gran successo..La mia azienda propone un prodotto innovativo..Futuro uguale innovazione..Cosa voglio dire!! Bisogna rinnovarsi per farsì che il, prossimo futuro sia roseo...saluti Calio' Salvatore..

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  7. Caro Salvatore, hai detto bene, voi avete avuto successo. In realtà eravate molto attivi e con ottimi prodotti. Il mio era un discorso molto più ampio la fiera era solo un pretesto anche se ti confermo che che gli organizzatori hanno ancora molto da fare... molto. Buona giornata e complimenti per il vostro lavoro.

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Grazie per condividere in questo Blog le tue esperienze di viaggio.