giovedì 17 luglio 2014

Svegliatevi circoli prima che sia troppo tardi

Cari circoli italiani le gare settimanali a 20 euro saranno la vostra rovina. Pensate di risolvere la vostra economia accettando organizzazioni che vi portamo gare a 20 euro dei quali 10 rimangono a voi? Siete illusi, tutto questo sta provocando l'allontanamento degli sponsor (quelli veri) che ovviamente non accettano più di portare gare in circoli che ormai si sono stabilizzate in una media di 60 persone a causa del fatto che i golfisti sono stati già  stati (spremuti) in settimana da queste garette low coast. Tutto questo sta diventando inaccettabile per coloro e aziende che investono tempo e soldi per portare gare di livello internazionale e ricche di premi. Nel mio caso con la Golfitaliano dopo 10 anni ininterrotti di finali internazionali sarò il primo che abbandonerà l'Italia a favore dei circoli esteri con i quali ho già chiuso accordi con una semplicità, professionalità e entusiasmo che qui ci scordiamo. Dal prossimo anno il circuito si svolgerà in diverse nazioni Europee e porterà i finalisti stranieri con relativi accompagnatori in circoli Italiani che hanno capito il vero valore economico del turismo ( qualcuno c'è...) Golfitaliano diventerà un punto di riferimento anche per i tour operator stranieri che stanno iniziando a conoscere il nostro paese da un punto di visto golfistico ed offrirà pacchetti molto esclusivi non solo golf in collaborazione con vela bianca viaggi. Ed è' in questa direzione cari circoli che dovrete andare, altrimenti per voi sara' la fine, prima che sia troppo tardi come purtroppo già successo in diversi circoli.

venerdì 6 giugno 2014

VIAGGIARE PER GOLF : Un golf club da amare

VIAGGIARE PER GOLF : Un golf club da amare: Questa volta non voglio parlarvi di un viaggio qualsiasi, voglio raccontare la storia di un campo da golf immerso in un posto fant...

domenica 18 maggio 2014

Piu' ottimismo nel golf

Credo che il golfitaliano abbia bisogno di qualche idea e gente nuova che possa dare un segnale di ottimismo a questo settore. I primi dovrebbero essere i presidenti, direttori e segretari che devono cercare di stimolare e migliorare i rapporti con i propri soci ed aprire i circoli al territorio. Noto sempre piu' spesso che questo non accade e se non cercheremo tutti noi addetti ai lavori di cambiare rotta il futuro del golfitaliano sarà buio. Io sono sempre stato disponibile alle sinergie con tutti e per tutto ed ancora mi renderô disponibile, anche in modo critico ma costruttivo per cercare di crescere tutti insieme. Scrivetemi anche in privato un vostro pensiero.

venerdì 2 maggio 2014

Le vacanze? In turchia a Belek

Se stai pensando ad una vacanza golfistica e non solo, pensa ad una localita' straordinaria Belek in turchia!
16 campi da golf e 45 hotel 5 stelle a prezzi straordinari! Scrivi a redazione@golfitaliano.it che ne pensi di fare due giorni a istanbul e 5 giorni di golf? fantastico no? 



lunedì 7 aprile 2014

Pia mi mancheranno le tue "precisazioni"

Che dire? scompare una persona che stimavi. Non posso dire che eravamo amici perche' gli amici per me si contano  sulla punta delle dita, avevamo pero' un scambio di reciproca stima. Eri una donna dolce e aspra che di certo non meritava di andare via cosi presto. Addio Maria pia gennaro unica vera collega  giornalista intenditrice di golf giocato e questo tutti te lo riconoscono. 
Donato ala

sabato 5 aprile 2014

In attesa del master di Augusta.

La piu' bella ed entusiasmante gara di golf sta per arrivare e noi di golfitaliano la seguiremo minuto per minuto sul nostro blog e social anche attraverso i nostri podcast! ti aspettiamo...

domenica 30 marzo 2014

100 mila giocatori in Italia?


“ In Italia i tesserati si aggirano attorno ai 100 mila, poco più di un quarto sono donne“

Leggo questi numeri da tempo in ogni notizia pubblicata da testate giornalistiche che non sanno che i "veri" numeri non sono questi almeno in Italia.

I giocatori praticanti in questo momento che sto scrivendo sono circa 72 mila. 


Erano appena 5.500 nel 1999: Oggi in Europa si contano oltre sette milioni di persone dedite al gioco del golf. una passione dunque che sta crescendo, anche se i numeri sono ancora ben lontani dai 3 milioni e 600 mila praticanti della Gran Bretagna, i 600 mila della Germania, i 520 mila della Svezia, 420 mila in Franca, 400 mila in Irlanda, 350 mila in Olanda, 320 mila in Spagna e 160 mila in Danimarca.  Nel 2010 il Ministero per il turismo italiano ha stimato in 350 milioni il giro di affari legato all'attività dei circoli, 50 miliardi di euro in Europa. A questo si aggiunge l'indotto. Il giocatore di golf, che ama viaggiare e divertirsi su campi sempre nuovi, è infatti anche un turista dal target medio alto. Spende, sempre secondo il ministero italiano, molto di più di altri turisti: 90 euro al giorno contro i 53,83 di media di un turista generico. Si trattiene anche di più nei luoghi di villeggiatura: 7 giorni contro quattro. In riferimento a questi numeri devo e doveroso segnalare il buon lavoro che sta svolgendo la Federazione Regionale Toscana della Fig con il suo presidente Andrea Scapuzzi e il consigliere nazionale al turismo Gianni Collini che hanno concluso un protocollo di intesa con la regione Toscana. Sempre che in futuro non cambino le poltrone siamo sicuri che sarà un buon esempio.

sabato 15 marzo 2014

VIAGGIARE PER GOLF : L'arte di Giorgio Restelli (Giores)

VIAGGIARE PER GOLF : L'arte di Giorgio Restelli (Giores): La consacrazione di un creativo e di un artista si ha nel momento del consenso e della condivisione del proprio lavoro di fronte a un pubb...

venerdì 14 marzo 2014

Che penserà del golf la nuova giunta sarda!


Mi chiedo cosa pensera' della legge sul golf il nuovo assessore al turismo della regione Sardegna Morandi. Sono ottimista visto la qualifica professionale del Morandi, professore universitario facolta' economia del turismo. Sara' sufficente o la provenienza politica sara' un'ostacolo? chi visse sperando... 

domenica 2 marzo 2014

FIERA DEL GOLF DI PARMA: MA VOGLIAMO DIRLO?


Oggi alcuni giornali parlano di successo inaspettato enfatizzando dichiarazioni ottimistiche del Presidente Chimenti.
Lavoro nel golf da quindici anni, non credo di averlo mai sentito dire che il Golf italiano stia attraversando un momento difficile, questo da una parte premia il suo ottimismo ma dall’altra copre i reali problemi.
Vogliamo dirlo che alla conferenza stampa del presidente Chimenti (in grandissima forma) il folto pubblico così descritto da qualche mio collega era costituito dai soliti noti che da anni imperversano nei circuiti golfistici e da tutto il baraccone incravattato dei federali e niente di più? Nemmeno una faccia nuova. Quali sono state le novità per confermare il successo del golf in Italia? Ho sentito il presidente dichiarare che il golf italiano ha subito “solo” il 4% di calo, anche se tutti gli addetti ai lavori sanno che non è così, ma perché nessuno lo dice? Si parla di 12.000 iscritti in meno ad oggi, il che significa che il dato negativo sfiora il 10/12%. Tutti sappiamo che i “veri” praticanti erano meno di settanta mila, anche se i numeri sbandierati parlavano di quasi 100 mila, non considerando però che questo dato comprende tutti i soci anche non praticanti iscritti nei vari golf club.
Provate a chiedere al vostro club se il “calo” è stato solo del 4% come dice Chimenti. Ho fatto personalmente dieci chiamate a caso tra i vari golf club e mi hanno parlato anche del 30% in meno rispetto agli anni precedenti e che le singole gare hanno avuto fino a quaranta persone in meno.
Mi chiedo: perché non vengono fuori questi dati? Non sarebbe meglio affrontare la realtà per permetterci di confrontarci tra tutti gli addetti ai lavori cercando di arginare questa rovinosa caduta? Non sarebbe meglio cominciare a capire che il golf italiano ha bisogno di affrontare subito il rapporto con il turismo, in modo migliore di quanto si è fatto finora e che le gare dovrebbero essere regolate pensando di aprirsi al turismo golfistico estero? Ritornando a Italian Golf Show di Parma si è evidenziato che il mercato del golf italiano è poca roba. Devo riconoscere che gli organizzatori hanno avuto coraggio ma se vogliono avere un futuro devono cambiare rotta. Una fiera dove erano presenti meno di dieci stand di attrezzature da golf, due simulatori, quattro stand di abbigliamento e qualche altro di varia natura distribuito in un capannone semivuoto dava l’idea di un piccolo mercatino domenicale. Apprezzabile lo sforzo di Enrico Campana ufficio stampa della manifestazione con il suo programma d’incontri culturali, ma niente di più.  Un’area vip di 100 Mq curati (anche bene) da Roberta Candus che con molti sacrifici si è ritagliata una nicchia tutta sua tra golf e food. Sapete come immagino una fiera di golf credibile? Dovrebbe avere la presenza di tutta l’offerta golfistica del nostro paese e indirizzata in particolare agli stranieri, dimostrando che siamo capaci di fare incoming. Durante la fiera dovrebbero essere organizzati work shop atti a motivare i nostri segretari e direttori a partecipare all’economia positiva del proprio circolo lavorando sodo per cercare di portare il più possibile turisti facendo “cassa” e contribuendo a rendere meno onerosa la quota socio del proprio circolo. In Italia ci sono club che non permettono a nessun turista di giocare il sabato o la domenica perché ci sono sempre gare. Vi siete mai chiesti se questo succede anche all’estero? Sono sicuro che chi leggerà quest’articolo sarà d’accordo con me, anche se credo che per arrivare a quest’obiettivo bisognerebbe cambiare la testa di molti presidenti e consiglieri.
Lo sviluppo interno del golf in Italia deve avvenire agevolando tutte le iniziative atte a creare nuovi golfisti. Più campi pratica e iniziative promozionali che possono contribuire alla nascita di nuovi adepti del golf. Fino a quando non capiremo che dovremmo affrontare i problemi con serietà smettendo di guardarci indietro ed essendo consapevoli della realtà di questo sport, le cose andranno sempre peggio sperando che non sia troppo tardi, così come sta succedendo in alcuni circoli blasonati gestiti da persone presuntuose che non vedono oltre il proprio naso e che non hanno mai pensato di cambiare per migliorarsi. Nei prossimi mesi se ne vedranno delle belle….


sabato 1 febbraio 2014

GOLF IN SUD AFRICA: IL RESPIRO DELLO SPIRITO








Al termine di questo viaggio di una cosa sono certo, che il Sud Africa è una destinazione per golfisti che hanno dentro una forte sensibilità ed un amore sfrenato per la natura. L’ Africa si impadronisce di te, con tutti i suoi colori, i sapori, i profumi e la sua gente, basta essere predisposti e non farete altro che arricchire la vostra sensibilità. La cultura del golf è molto elevata, per questo hanno contribuito Inglesi e Olandesi. I designer non hanno dovuto faticare per dare un’impronta a questi meravigliosi links, la natura è stata la loro prima partner. I Golf che abbiamo visitato sono dislocati in più punti del Sud africa, abbiamo toccato Sun City, George e Durban. La mia impressione è che il Sud Africa sia una destinazione turistica di fascia alta, almeno per il golf. Questo non significa che sia una destinazione cara anche se certamente non troppo economica, ma il suo rapporto qualità prezzo è perfetto. Se deciderete per una vacanza di golf  in  Sud Africa, sappiate che sarà ideale per tutti, non troppo per bimbi sotto i 3 anni. Il primo evidente vantaggio che riscontrerete sarà la mancanza di fuso orario, mentre le stagioni sono contrarie alle nostre, anche se l’inverno non sarà mai rigido. Prima di proseguire questo mio reportage vorrei darvi qualche cenno di storia sul Sud Africa.
L'esploratore portoghese Bartolomeo Diaz fu il primo ad oltrepassare il Capo di Buona Speranza nel 1488, arrivò poi, nel 1652 la tedesca Compagnia delle Indie Orientali. Gli appostamenti tedeschi, chiamati in seguito Afrikaners o Boers, si spostarono dal Capo di Buona speranza verso l'interno cacciando gli abitanti originari (boscimani e ottentotti) e scontrandosi con il popolo agricolo dei Bantu, estendendo i loro territori verso ovest. Quando l'Inghilterra comprò la Colonia del Capo di Buona Speranza dai tedeschi, mandò 5.000 soldati ad annientare i Boeri e lascio la colonia per iniziare la grande marcia che l'avrebbe portata a nord attraverso i fiumi Orange e Vaal, e proclamò la Repubblica del Sud Africa (conosciuta poi come Transvaal). La scoperta dell'oro e dei diamanti in questa regione portò nuove ondate di conquistatori e nuove lotte. Gli inglesi combatterono 2 guerre contro i boeri, dopodiché unirono il sud africa in una singola colonia, proclamando l'unione del sud Africa nel 1910. Nel 1948 l' "Afrikane-backed National Party" prese il potere e iniziarono così gli anni dell'Apartheid dove tutti i paesi si basavano sulla segregazione raziale. Le cose cambiarono nel 1990, con il rilascio di Nelson Mandela dopo 27 anni di prigione, e le prime elezioni multiraziali furono tenute nel 1994, ponendo fine a 30 anni di guerriglia e di sanzioni economiche disagevoli.
Ho voluto darvi un cenno di storia perché ho sentito che questo splendido paese necessità di una conoscenza totale, prima di visitarlo. Maggiori notizie sul Sud Africa le potrete trovare sul sito www.southafrica.net  Per i golfisti che amano le sfide, i campi del che abbiamo visitato sono perfetti, quasi tutti hanno Green veloci con percorsi molto movimentati. Pensate se ne possono trovare oltre 600!  Il Gary Player a Sun City ( vedi diario ) è un campo di altissimo livello i golfisti  che seguono il grande golf, sapranno che ogni anno a Dicembre si disputa il torneo più ricco al mondo con un montepremi di circa 1 milione di dollari, più abbordabile è certamente il vicino Lost City. Tappa fondamentale è la Garden Route sulla costa a Sud Ovest, noi siamo stati a George. Si raggiunge da Johannesburg  in un ora di volo, e proprio qui si trova il Fancourt Golf Resort indicato tra i migliori 100 campi del mondo e dopo esserci stati non possiamo che confermare. Qui a Fancourt si è disputata anche la President Cup ed a visto arrivare sui propri farways tutti i migliori giocatori del mondo. Del complesso fa parte anche il Mountagu Golf Course quindi avrete la possibilità alloggiando qui di giocare in 2 campi differenti. In ogni modo, nel mio diario giornaliero troverete descrizioni ad hoc sia in video che in foto di questi splendidi campi che abbiamo visitato. Insomma il clima soleggiato la maggior parte dell’anno, gli splendidi scenari naturali, l’altissimo livello dei campi, l’ospitalità, fanno di questo paese uno dei più belli da visitare. Come sempre sono a vostra disposizione per qualsiasi informazione vorrete sul Sud Africa, scrivete a redazione@golfitaliano.it

A presto, Donato Ala